La storia della Fiera del Tartufo

La storia della Fiera del Tartufo

Alba si anima di festeggiamenti, opere d’arte e rievocazioni storiche: ma come nasce la Fiera?

Tutto inizia dalla vendemmia...

La prima Fiera del Tartufo si svolse nel 1929 su iniziativa di Giacomo Morra (1889-1963). Giacomo aveva fatto esperienza del mondo della ristorazione tra le Langhe e nella città di Torino e, una volta tornato a Alba, decide di dedicarsi al settore alberghiero. Mentre gestisce l’hotel Savona si concentra sul tartufo ed elabora le prime tecniche di conservazione dello stesso. All’inizio degli anni Trenta la Fiera del Tartufo si inserisce all’interno della Festa della Vendemmia autunnale semplicemente come contorno alla presentazione della produzione vinicola.

Giacomo Morra, ideatore della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba

Nel 1933 acquisisce la rilevanza che ha oggi: il tartufo diventa la specialità di punta, mentre il vino diventa la cornice delle varie degustazioni gastronomiche.

A partire dagli anni Sessanta Alba si impegna per dare vita ad attività di rievocazione medievale e vede passeggiare per le sue strade Eisenhower, Churchill, Krusciov, Marilyn Monroe e tanti altri personaggi che vengono invitati alla Fiera proprio da Giacomo Morra.

Non solo tartufi

La Fiera oggi unisce il mondo del commercio dei prodotti a base di tartufo di alta qualità con musica, teatro, arte e prevede esperienze immersive, come l’analisi sensoriale dei prodotti proposti dalla zona. La città mette a disposizione per l’occasione un’area bimbi in cui si conducono attività didattiche per permettere ai più piccoli di conoscere la nostra terra, grazie a giocattoli realizzati in legno da artigiani locali.

Time is up!

Il 2022 ha visto compiersi la 92esima edizione della Fiera. Il padiglione ospitante il Mercato Internazionale del Tartufo Bianco, comodamente situato nel Cortile della Maddalena, ha contato 95.000 ingressi.

Questa edizione è stata intitolata “Time is Up”: il tempo è scaduto, un’espressione scelta per richiamare l’attenzione sull’urgenza di arrestare il cambiamento climatico. Si sono tenuti convegni e incontri per dialogare sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

È così che la Fiera albese, da quasi 100 anni, fa interagire tra loro gli ambiti dell’alta cucina, della cultura, del design e del mondo agricolo e tradizionale con quello contemporaneo e digitalizzato.

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