Il Tartufo Bianco

Il Tartufo Bianco

Tartufo Bianco: il diamante della nostra terra. Scopri tutto quello che c'è da sapere sul Tuber Magnatum Pico.

Indice

  1. Caratteristiche
  2. Sapore e profumo
  3. Territorio e calendario di raccolta
  4. Il Tartufo Bianco in cucina
  5. Prodotti a base di Tartufo Bianco
  6. Costo del Tartufo Bianco
  7. Come pulire il Tartufo Bianco?
  8. Come si conserva?
  9. Curiosità

Caratteristiche

Il Tuber Magnatum Pico, indiscusso protagonista della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, è considerato il tartufo più pregiato al mondo. Ha una forma globosa, spesso anche appiattita e irregolare, lobata, con cavità e sporgenze. Il peridio è liscio, di colore che va dal giallo pallido o tendente all’ocra, talvolta con chiazze rosso-brune. La gleba, percorsa da numerose fini venature bianche ha colore che dal bianco latte al rosato, dal nocciola al marroncino.

 

Sapore e profumo

Il profumo del Tartufo Bianco è intenso e racchiude le essenze dell’area boschiva in cui cresce. Il sapore è forte e aromatico, ricorda un po' l’aglio e il miele.

Territorio e calendario di raccolta

Per maturare, il Tartufo Bianco ha bisogno di un terreno umido e argilloso, popolato da piante di salice, tiglio, pioppo e faggio. Tra Langhe e Roero il territorio è perfetto e continua a ospitare nel suo sottosuolo il Tuber Magnatum Pico. È un prodotto spontaneo, dunque non coltivabile e che si può trovare anche fino a un metro di profondità. I mesi adatti alla sua raccolta sono quelli autunnali e invernali. Più precisamente, il Piemonte vieta la raccolta dei tartufi prima del 20 settembre e, quindi, nelle nostre zone, il Tartufo Bianco viene raccolto a partire dalla fine di settembre al 31 gennaio.

Il Tartufo Bianco in cucina

Il Tartufo Bianco deve essere consumato crudo. Guardando alla tradizione piemontese, un piatto che non può mancare quando si vuole godere del sapore del Tuber Magnatum Pico è composto dai nostri semplici tajarin. Di veloce cottura grazie al loro minimo spessore, queste tagliatelle, arricchite dal tartufo lamellato, rappresentano una pietanza facile da preparare e adatta a tutti i palati. Allo stesso modo, qui in Piemonte amiamo aggiungere il tartufo Bianco alla tartare di carne. Un altro piatto rapidissimo da realizzare prevede la cottura di un uovo in padella con un filo d’olio e l’aggiunta di scaglie di tartufo.

Prodotti a base di Tartufo Bianco

I prodotti che si possono creare con il diamante bianco delle nostre Langhe sono molteplici. Consulta il nostro shop online oppure vieni nel nostro negozio fisico: troverai la salsa tartufata, il purè di Tartufo Bianco, olio e burro aromatizzati al tartufo, il sale e le tagliatelle al Tartufo Bianco d’Alba.

Costo del Tartufo Bianco

Il prezzo del tartufo Il prezzo del tartufo varia in base alla pezzatura, alla forma e, ovviamente, all’andamento della stagione: se l’estate è stata torrida,
poco piovosa e il terreno non ha trattenuto abbastanza umidità, i tartufi
scarseggeranno e costeranno di più. 

Come pulire il Tartufo Bianco?

Tenere a bagno i tartufi in acqua fredda per qualche minuto. Sotto
l’acqua pulirli con cura utilizzando uno spazzolino morbido e sfregandoli
delicatamente per eliminare tutte le particelle terrose ancora presenti
nella scorza del tubero e nelle cavità. Lasciarli ad asciugare per una
quindicina di minuti e poi saranno pronti per essere lamellati. 

Come si conserva?

Una volta acquistato, il tartufo ha bisogno di alcune accortezze. Se non vogliamo utilizzarlo nell’immediato, bisognerà avvolgerlo in un foglio di carta assorbente e riporlo in un contenitore. Assicuratevi che il coperchio del contenitore non abbia difetti e possa chiudersi correttamente. Ora potete lasciarlo in frigorifero, ricordando di sostituire la carta assorbente nei giorni a seguire.

Curiosità

Il tartufo non si raccoglie a Alba, una cittadina abitata da circa 32.000 persone e ricca di trasporti e infrastrutture, negozi, edifici e luoghi pubblici. I tartufi vengono raccolti nella zona collinare che la circonda e la città ne è divenuta simbolo nel 1929, quando Giacomo Morra ha scelto di abbinare il nome di Alba al pregiato Tartufo Bianco.

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