Che cos’è il tartufo?
Ti sei mai chiesto che cosa sia il tartufo?
Il Tartufo è un fungo spontaneo, che contrariamente ai propri simili cresce sotto terra anziché in superficie. Trae nutrimento dalle radici delle piante, con le quali crea un rapporto di natura simbiotica. Il Tartufo si lega all’apparato radicale della pianta, generando quelle che scientificamente sono dette micorrize. La simbiosi porta benefici a entrambi, sia alla pianta che al tartufo.
Il tartufo è eterotrofo: non produce il proprio nutrimento attraverso processi di fotosintesi (come una pianta), ma trae nutrimento dalla pianta alla quale si lega.
Giunto a piena maturazione, il tartufo produce un profumo intenso e penetrante. Il caratteristico aroma del tartufo è in grado di superare la barriera del terreno che lo ricopre.
Le principali piante coinvolte nella simbiosi con il tartufo sono lecci, pioppi, querce, roveri, carpini e tigli.
Perché il tartufo si chiama così?
L’etimologia della parola tartufo è controversa. La teoria più accreditata prevede che il termine derivi dai termini latini terrae tufer (e dall’evoluzione in volgare territùfru). Questa locuzione significa “escrescenza della terra”.
Come è fatto un tartufo?
Il tartufo è composto da due parti: una scorza esterna e una polpa interna.
La scorza esterna, chiamata peridio, assume caratteristiche differenti a seconda della specie e del terreno all’interno del quale si sviluppa. La polpa interna, chiamata gleba, è costituita principalmente da acqua (circa l’80%), grassi, fibre e sali minerali.
Il colore del tartufo, a seconda delle tipologie, varia da marrone a rosa, da bianco a grigio, e può presentare striature sul peridio. Il corpo del tartufo, detto carpoforo, assume una forma che può variare in relazione al tipo di terreno. Se si tratta di un suolo morbido, avrà aspetto globoso sferico. Se si tratta di terra pietrosa e con molte radici, il carpoforo sarà bitorzoluto.
Il tartufo è noto per essere una sentinella ambientale.
Che cosa significa? Il nostro pregiato fungo ipogeo non prospera in ambienti inquinati. È infatti molto sensibile alle condizioni ambientali: in caso di forte inquinamento, non crescerà.
Principali tipologie di tartufo.
Esistono numerose specie di tartufo, non tutte commestibili. Sono soltanto 6 quelle diffuse sui mercati.
- Tartufo Bianco Pregiato (Tuber Magnatum Pico)
- Tartufo Bianchetto (Tuber Borchii Vittadini)
- Tartufo Nero Pregiato (Tuber Melanosporum Vittadini)
- Tartufo Nero Estivo (Tuber Aestivum Vittadini)
- Tartufo Nero Invernale (Tuber Brumale Vittadini)
- Tartufo Nero Liscio (Tuber Macrosporum Vittadini)
(Testi e immagini gentilmente concessi dal Centro Nazionale Studi Tartufo)